Cosa pensereste se l'agenzia immobiliare
a cui avete dato mandato di vendere
la vostra casa vi facesse incassare il 6%
sul valore del vostro immobile e il 94%
restasse a loro? Bene, non qualcosa
di simile, ma proprio questo accade
nel settore dell'editoria libraria.

Mamme
e papà di tutto il mondo, finalmente una bella notizia per risparmiare
un po’ di soldi. Siete stanchi di comprare scarpe da ginnastica ai
vostri figli, ben sapendo che dureranno poco, visto che i loro piedini,
fortunamente, crescono con loro? Dalla tecnologia arriva un’unica
scarpa che promette di seguire la crescita del vostro bambino: ecco a
voi Inchworm Shoes, la scarpa da ginnastica allungabile e regolabile!
L'idea è quella delle «Inchworm Shoes» e, come si legge sul sito web,
sono scarpe da ginnastica per bambini che «crescono insieme con i piedi
dei vostri figli». Il segreto sta tutto in un bottone posto ai lati
della suola: basta schiacciarlo e, come d’incanto, la scarpa si
allunga, mentre il numero che si legge sotto il tacco indicherà la
nuova misura raggiunta. Le scarpe sono allungabili fino a tre taglie,
con incrementi di mezza taglia ciascuno (ad esempio, per la misura 10
-11 le possibilità sono 10, 10,5 e 11), ma non allargabili (a
differenza, invece, dei piedi dei ragazzi in crescita) e disponibili
solo in taglie da bambino, le Inchworm sfruttano la tecnologia «iFit»,
che permette di adeguarsi facilmente e in tutta sicurezza alla nuova
lunghezza; questo è un esempio in video (dura 2 minuti, accendete le
casse e cliccate sull'immagine per farlo partire):
Ora vi chiedo: se questa cosa è stata pensata per un oggetto così
complesso quale una scarpa, perché per i libri di scuola le famiglie
non possono risparmiare diverse centinaia di euro per figlio? Ora ve lo
dirò io il perché e posso anticiparvi che la cosa non vi piacerà
affatto...
Introduzione
Se doveste impilare tutti i libri che un ragazzo usa nella sua vita
scolastica, verrebbe fuori una montagna cartacea abbastanza alta e
difficile da scalare.
L'apparecchietto che vedete qui a destra è il libro del futuro; questo
genere di sistema eviterà che i vostri figli, come è accaduto alle
nostre generazioni, soffrano di problemi di schiena e scoliosi dovuti
al fatto che quotidianamente abbiamo dovuto trasportare chili e chili
di libri scolastici a spalla, per non parlare di quelli acquistati e
mai aperti...
Questo apparecchietto non è altro che un piccolo "computer dedicato"
per la lettura di testi elettronici nel formato che spesso usate e
chiamato PDF.
Editori e produttori di zaini scolastici stanno già insinuando dubbi
tipo che ci sarebbero problemi di stampa, di consumo di cartucce
d'inchiostro, di qualità di stampa ed altre stronzate del genere: ma
chi lo ha detto che un libro elettronico deve essere stampato? Queste
affermazioni sono falsi problemi creati da quelle lobby che non
vogliono rinunciare al loro sterminato potere che possono avere solo
per mezzo della carta-stampata.
Con questo sistema si cancellerebbero per sempre sprechi di carta e
inchiostro, code per acquistare libri, spese di distributori,
trasporti, rifiuti, malattie allal schiena e cose del genere. E'
proprio una bella idea e così tanti alberi rimarrebbero lì a farsi
accarezzare dal vento.
C'è forse un'unica cosa che non riusciremmo a fermare: il fatto che gli
editori sono in grado di far approvare nei piani di studio nuovi libri
ogni due anni se non ogni anno. Quanti
di voi si sono trovati il
secondo figlio che non ha potuto usufruire del libro che il maggiore
aveva usato due anni prima? E quanti di voi hanno dovuto
buttare nel
cestino della carta-straccia il libro dell'anno prima che è andato
fuori serie perché l'editore ha stampato una nuova, quanto inutile,
edizione?
Ricordiamoci
che nel nostro ambiente non possiamo parlare di
responsabilità specifiche di qualcuno, ma piuttosto dobbiamo avere
sempre chiaro il fatto che in quanto unità UNICA, lo stato generale è
la somma di tutte le consapevolezze ed è ciò che determina le cose come
vanno: il nostro mondo è così come TUTTI noi lo pensiamo. Cerchiamo di
non alimentare questo stato di cose.
IL FATTO
Napoli stadio San Paolo, 4 luglio 1980 ore
23,30: quella sera anch'io
ero lì.
Edoardo Bennato termina il primo concerto del tour estivo per la
presentazione dei suoi nuovi due LP - Sono solo canzonette e
Uffà Uffà.
Al concerto sono presenti 50.000 spettatori, molti dei quali sono
assiepati sul prato del campo di calcio, sotto il palco; alla
fine del concerto l'uscita dal campo diviene difficoltosa: le persone
spingono e qualcuno cade nel fossato di recinzione profondo oltre 4
metri. I servizi di sicurezza, per distrarre la folla e prestare i
soccorsi, richiamano Bennato sul palco: Edoardo canta due brani inediti
tra cui la divertentissima canzone Reg dal titolo Canta apress'
à nuie,
cioè Canta insieme a noi.
Questa è una canzone di protesta nella quale il cantautore napoletano
vuole denunciare l'avido mondo della discografia e vuole far sapere al
pubblico quanto poco guadagnino gli artisti che, contrariamente alla
realtà, sembra che (cito le parole della canzone) chi suona e canta sta
sempre pieno di soldi alla faccia di tutti quanti.
Ragazzi, quello che con la scusa di questa canzone voglio dirvi è
davvero serio e prima di tutto vi invito ad ascoltare la canzone Canta
apress' à nuie poiché devo dirvela ragazzi, sì devo
proprio dirvi come
sta questa vergognosa situazione; ti assicuro che la cosa è
tremendamente seria.
Accendi le casse e premi play (il triangolino) e leggi a destra il
testo tradotto, se ne hai bisogno; in neretto ho segnato le parti
interessanti:
(per la Siae:
vedi nota 1)
|
Eh!
pe stasera
s'e' fatto tardi e' meglio
ca levammo mano
eh! ce ne jammo
pero' che st'ultima canzone
ve cantammo.
Eh! gira e vota
vulessemo suna' pe tutta
a nuttata.
Eh! si ma vota e gira
forse avimmo fatto troppa bagaria.
Eh! pe stasera
s'e' fatto tardi e' meglio
ca levammo mano
eh! ce ne jammo
pero' che st'ultima canzone
ve cantammo
Eh! gira e vota
vulessemo suna' pe tutta
a nuttata.
Eh! si ma vota e gira
forse avimmo fatto troppa bagaria.
Eh! chi
canta
e sona
tene a
capa
fresca e a panza
sempe
chiena
eh! chi
sona
e canta
sta
sempe
chino e' solde a faccia
e tutte
quante;
eh!
dice a
gente
a
chistu
munno chi fatica e chi
nun fa'
niente
eh! si
ma
"canta e sona"
sa so
'mparata tutte quante
sta'
canzone
Tanti
fatti
'llate
nunn'e'
sanno
pero'
e'
meglio ca nuje
ce'
spiegammo
o si no
cu
tutta a scienza
ca'
tenimmo
jammo a
mare
cu tutt'e' panne!
Eh! pe stasera
s'e' fatto tardi e' meglio
ca levammo mano
eh! ce ne jammo
pero' che st'ultima canzone
ve cantammo.
Eh! gira e vota
vulessemo suna' pe tutta
a nuttata.
Eh! si ma vota e gira
forse avimmo fatto troppa bagaria.
Tanti
fatti
'llate
nunn'e'
sanno
pero'
e'
meglio ca nuje
ce'
spiegammo
o si no
cu
tutta a scienza
ca'
tenimmo
jammo a
mare
cu tutt'e' panne!
Eh! pe stasera
s'e' fatto tardi e' meglio
ca levammo mano
eh! ce ne jammo
pero' che st'ultima canzone
ve cantammo.
Eh! gira e vota
vulessemo suna' pe tutta
a nuttata.
Eh! si ma vota e gira
forse avimmo fatto troppa bagaria.
Eh! chi
canta
e sona
tene a
capa
fresca e a panza
sempe
chiena
eh! chi
sona
e canta
sta
sempe
chino e' solde a faccia
e tutte
quante
eh!
dice a
gente
a
chistu
munno chi fatica e chi
nun fa'
niente
eh! si
ma
"canta e sona"
sa so
'mparata tutte quante
sta'
canzone
Hai
voglia e
parla'
chella
gente
ca nun
vo
senti
nun te
sente
ma
fall'e'
sfuga'
pecche'
tanto
a furia
e
parla'
s'annozzano
'nganna;
Hai
voglia e
parla'
chella
gente
ca nun
vo
senti
nun te
sente
ma
fall'e'
sfuga'
pecche'
tanto
a furia
e
parla'
s'annozzano
'nganna;
e mo
dalle
'nfaccia
e nun
ce
pensa'
ca si
vaie a
tiempo
nun te
puo'
'mbruglia'
e si te
piace
chesta
canzone
canta
appress'a nuje
ca te
fa
buono!
............ |
Eh,
per questa sera
si è fatto tardi è meglio
che ora ce ne andiamo.
Sì, ora ce ne andiamo,
però quest'ultima canzone
vi cantiamo.
Eh, gira e volta
mica vogliamo suonare per tutta
la notte?
Eh, si volta e gira
forse abbiamo fatto troppa confusione.
Eh, per questa sera
si è fatto tardi è meglio
che ora ce ne andiamo.
Sì, ora ce ne andiamo
però quest'ultima canzone
vi cantiamo.
Eh, gira e volta
mica vogliamo suonare per tutta
la notte?
Eh, si volta e gira
forse abbiamo fatto troppa confusione.
Eh, chi
canta
e suona
ha la
testa
tranquilla e la pancia
sempre
piena;
eh, chi
suona
e canta
sta
sempre
pieno di soldi alla faccia
di
tutti
quanti;
eh,
dice la
gente
a
questo
mondo chi fatica e chi
non fa
niente
eh, si
"lui
canta e suona"
se la
sono
imparata tutti
questa
diceria.
Tanti
fatti
gli altri
non li
sanno.
Quindi
è
meglio che noi
glieli spieghiamo
se non
con
tutta la conoscenza
che
crediamo
di avere
mettiamo
nei
guai noi e gli altri.
Eh, per questa sera
si è fatto tardi è meglio
che ora ce ne andiamo.
Sì, ora ce ne andiamo,
però quest'ultima canzone
vi cantiamo.
Eh, gira e volta
mica vogliamo suonare per tutta
la notte?
Eh, si volta e gira
forse abbiamo fatto troppa confusione.
Tanti
fatti
gli altri
non li
sanno.
Quindi
è
meglio che noi
glieli spieghiamo
se non
con
tutta la conoscenza
che
crediamo
di avere
mettiamo
nei
guai noi e gli altri.
Eh, per questa sera
si è fatto tardi è meglio
che ce ne andiamo.
Sì, ora ce ne andiamo
però quest'ultima canzone
vi cantiamo.
Eh, gira e volta
mica vogliamo suonare per tutta
la notte?
Eh, si volta e gira
forse abbiamo fatto troppa confusione.
Eh, chi
canta
e suona
ha la
testa
tranquilla e la pancia
sempre
piena;
eh, chi
suona
e canta
sta
sempre
pieno di soldi alla faccia
di
tutti
quanti;
eh,
dice la
gente
a
questo
mondo chi fatica e chi
non fa
niente;
eh, si
"lui
canta e suona"
se la
sono
imparata tutti
questa
diceria.
Hai
voglia di
dirlo
ma
quella
gente
che non
vuol
sentire
non ti
sente;
ma
falli
parlare
perché
tanto
a furia
di
parlare
si
soffocano
da soli;
Hai
voglia di
dirlo
ma
quella
gente
che non
vuol
sentire
non ti
sente
ma
falli
parlare
perché
tanto
a furia
di
parlare
si
soffocano
da soli;
e ora
fargli
vedere
non
pensandoci
perché
se
segui il sentimento
non
puoi
sbagliare
e se ti
piace
questa
canzone
canta
insieme
a noi
che ti
fa bene!
............. |
|
Ora parliamo dei libri che noi adulti leggiamo: sapete perché i libri
americani sono frequentemente così spessi, cioè hanno
così tante pagine?
Perchè gli autori americani vengono pagati a numero di pagine,
mentre qui in Italia, solo a percentuale; gli autori italiani
percepiscono una percentuale sul prezzo di copertina da cui devono
pagare le tasse, anzi, ciò che ricevono è proprio la parte spettante
perché le tasse vengono trattenute e pagate per conto dell'autore
proprio dall'editore.
Ora, come dice Bennato nella sua canzone, starete pensando che per gli
autori è valido il fatto che "...chi
suona e canta sta sempre pieno di
soldi alla faccia di tutti quanti; eh, dice la gente a questo mondo chi
fatica e chi non fa niente."
Ok ragazzi, ora vi faccio fare due conti nelle tasche di uno scrittore.
Tutti voi conoscete la Trilogia dell'IO SONO e sapete che il prezzo di
copertina è di 12 euro; molti pensano che un 50% addirittura possa
andare nelle tasche dell'autore, cioè me; in realtà ciò che mi spetta è
solo il 6% (sì, il sei), cioè la fantasmagorica cifra di 72 centesimi a
copia su cui mi vengono trattenute le tasse, almeno il 19%, per cui ciò
che mi arriva per davvero sono 58 centesimi per copia
venduta.
Caspita, direte, questa non la sapevo e magari cercate di
consolarvi-consolarmi sul fatto che che su molte copie vendute qualcosa
ne viene fuori; allora facciamo due calcoli: ciò significa che se si
vendono 10.000 copie l'anno, un autore guadagna la miseria di
soli 5.800,oo euro.
Ebbene, cari amici, la Trilogia ha venduto 620 copie nel 2006, 2283 nel
2007 e 2335 nel 2008, per un totale d'incasso di euro 3.170,oo in tre
anni e se vedete QUI, è un best seller di vendite.
Capite com'è la situazione? Questo già dovrebbe farvi capire che
scrivere libri è pericoloso per la salute finanziaria (di chi li
scrive).
Infatti adesso vi dico il resto. Per scrivere la Trilogia ho speso
almeno un 700 euro che nessuno mi ha mai rimborsato e, quando nel
2006
feci il contratto con la BIS di Roberto Romiti (qui di fianco vedi la
vecchia edizione), Roberto mi diede 5 (cinque) copie omaggio del mio
libro come spettanza per l'autore. Considerato che dovevo regalare
alcune copie del mio libro, sono andato in libreria, come un comune
mortale, per comprare le copie che mi occorrevano.
A gennaio 2007 la BIS è stata acquisita dal gruppo Macro e alla vecchia
edizione ho apportato delle revisioni e vi ho aggiunto il capitolo "Era
già tutto scritto" e la Macro mi ha sottoposto un altro
contratto.
I contratti, in questo settore, sono abbastanza standard e prevedono
comunque una serie di condizioni non favorevoli all'autore.
Purtroppo la carta-stampata ha dei costi molto alti: revisione di
bozza, impaginazione, immagini, copertina, stampa, distribuzione, per
cui alla fine chi soffre di più è l'autore.
A puro titolo di esempio vi riporto qualche articolo che i contratti
standard autore-editore prevedono:
- L'autore si impegna a promuovere l'opera nei
canali a sua disposizione o tramite eventi e pubblicità (articoli,
pubblicità sui giornali ecc.) nel corso del primo anno dalla
pubblicazione.
- L'autore si impegna ad organizzare o a
partecipare all'organizzazione di una o più presentazioni nei primi sei
mesi dalla pubblicazione del libro.
- L'autore si impegna a promuovere il libro in
maniera virtuale e reale creando blog o un sito e agendo in maniera che
in internet il libro, l'autore e gli argomenti ottengano il massimo di
visibilità.
- Inoltre l'autore si rende disponibile alla
preparazione di testi promozionali nelle principali lingue europee
(francese, inglese, spagnolo e tedesco) per la vendita all'estero.
- I diritti d'autore per le vendite all'estero
sono del 3% sempre lordo, chiaramente, il cui introito sarebbe di 29
centesimi a copia, della serie che più
"successo" ha il mio libro, meno
guadagno; praticamente contro ogni legge di mercato e di
giustizia
(divina).
Tutto questo che avete letto è a spese dell'autore; ciò significa che
se l'autore non ha una Scuola o un Gruppo come lo abbiamo noi, per cui
automaticamente già costruiamo i siti e ci facciamo conoscere, tutte
queste cose sono a carico suo.
In tutto questo dovete considerare il fatto che i diritti rimangono,
chiaramente, per un periodo di 6 anni all'editore. Resta inteso che la
moltitudine delle case editrici trattano queste condizioni e ciò che ho
riportato del mio contratto è solo a titolo di esempio.
Per essere corretti, dobbiamo fornire anche i seguenti dati: il 30% va
all'editore, un altro 30% va al distributore e un ultimo 30% alla
libreria ed ecco che i conti tornano. Ora è anche vero che un editore
ha i costi della revisione di bozza, della copertina e a volte si
prende il carico di fare le immagini interne (la Macro, e questo li fa
onore, si prende questo carico, fortunatamente per un autore), ma in
media dopo le prime 2.000 copie si è totalmente rientrati delle spese e
considerando la possibilità di eventuali rimanenze finali, sarebbe bene
che dalla 3.000esima copia lo spettante per l'autore venisse diviso con
l'editore considerando un 20% a testa; e invece, invece... no!!!
A titolo d'esempio: un giorno d'agosto 2008 mi scrive un dirigente
della casa editrice L'età
dell'Acquario che si dichiara interessato al
fatto che io faccia pubblicità dei loro libri sui nostri siti e spera
che un giorno io possa divenire un loro autore.
Gli chiedo due cose: qual è la percentuale spettante all'autore e se
loro si prendono il carico di fare le immagini contenute all'interno
del libro. La percentuale per l'autore (sempre al lordo delle tasse) è
dell'8% invece che del passato 6, ma le immagini sono a carico mio e la
motivazione (trascrivo la sua risposta del 25 settembre 2008) è la
seguente: "Caro
signore, mi creda, mi piacerebbe proporLa al mio capo
come possibile autore; l'appoggio e la diffusione del libro sarebbero
massicce (tenga conto che di ogni novità spediamo 80-100 copie in
omaggio), ma altro non possiamo fare, perché dobbiamo vendere sì, ma
anche guadagnare e noi abbiamo su ogni libro un margine di guadagno del
25-30%, una cosa da miserabili; se poi anche ci mettiamo illustrazioni,
schizzi ecc. alla fin fine ciò lenisce il risicato guadagno."
Il 30% è da miserabili per l'editore tale da non potersi permettere le
illustrazioni, ma per l'autore che prende l'8%, lui sì che può scialare
con le illustrazioni e deve pagarsele di tasca sua. Ad esempio per
scrivere IO SONO immortale ho speso più di 10.000,oo euro che non potrò
mai recuperare dato il pubblico di nicchia; il costo delle immagini
necessarie al libro è di 840,oo euro che sono da sommarsi ai 10.000,oo.
Il bello è che la gente crede che:
chi canta
e sona
tene
a capa fresca e a panza
sempe
chiena
oppure che
chi
sona e canta
sta
sempe chino e' solde a faccia
e
tutte quante
e ancora
dice
a gente
a
chistu munno chi fatica e chi
nun
fa' niente
eh!
si ma "canta e sona"
sa
so 'mparata tutte quante
sta'
canzone
Noi, invece, riteniamo che non sia etico che un creatore debba
ACCONTENTARSI di un 6% quando il 94% va ad altre persone, specie perché
ci sono troppi collaboratori incompetenti e passaggi di mano antiquati
che fanno levitare le spese.
Sicuramente gli editori più accorti che non hanno sul groppone
collaboratori incompetenti hanno comunque grosse spese e offrono
qualche punto in più agli autori, ma rimane comunque il fatto che
quello dell'editoria stampata è un lavoro che sta procedendo verso
l'estinzione poiché non più al passo con i tempi.
L'editore ne può fare un lavoro personale in quanto guadagnando un po'
di qua e un po' di là da centinaia di testi a catalogo qualcosa ne
esce, ma per come vengono sfruttati gli autori questa cosa non va bene.
Non va affatto bene che un autore debba campare di elemosina e, magari,
la gente dice che a
questo mondo c'è chi fatica e c'è chi non fa niente
e sta sempre con la pancia piena e piena di soldi alla faccia di tutti
gli altri.
Molti di voi che ci seguono dai siti ci chiedono perché da anni non
aggiungiamo praticamente libri al nostro catalogo on line; il motivo è
che noi non vogliamo alimentare questo de-genere mercato del libro. La
conoscenza è importante, ma ancor più importante è non essere complici
di cose non etiche e rimanere impeccabili.
Quindi, consiglio vivamente,
comprate
un libro solo se lo conoscete e se lo sentite profondamente;
non acquistate libri che avete letto se vi sono stati già prestati da
qualcuno: non cadete nella trappola della materia di voler conservare
le cose. In definitiva il mio invito è CERCARE DI NON COMPRARE LIBRI
PER NON FAVORIRE QUESTO MERCATO.
Comunque questo che accade non è quasi mai in malafede: è la situazione
di quella che noi chiamiamo economia che ha portato a questo stato di
cose, per cui facciamo i nostri migliori e più sinceri auguri
sia agli autori che agli editori tutti che al più presto possano
trovare una soluzione alternativa che sia di maggiore reciproca
soddisfazione e che tolga di mezzo distributori e librerie che non
hanno
il coraggio di assumersi alcun rischio di impresa.
Arcangelo Miranda
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